Le consultazioni sostitutive

Ciò che non fa Giorgio Napolitano lo sta facendo Walter Veltroni. Di fronte alle ripetute dichiarazioni di esaurimento della coalizione governativa il Presidente della Repubblica dovrebbe avviare, se non il classico giro di consultazioni ufficiali, almeno una serie di colloqui informali con i rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Per capire se e quanto Romano Prodi possa continuare a reggere in attesa dell’inevitabile tracollo. E quale possibile sbocco potrebbe avere la crisi che Lamberto Dini da un lato, ed i dirigenti della sinistra antagonista dall’altro, hanno annunciato per l’inizio del prossimo anno. Napolitano, però, non fa un bel nulla. Assiste passivo al caos politico crescente. Così quelle consultazioni che dovrebbero essere fatte dall’inquilino del Quirinale vengono portate avanti dal segretario del Partito Democratico. Ufficialmente il tema dei colloqui che Veltroni ha avviato incontrando tutti i leader dei partiti, ultimo Silvio Berlusconi, riguarda la possibilità di trovare una qualche intesa su una nuova legge elettorale. Di fatto il senso politico dell’operazione è lo stesso delle tradizionali consultazioni del Capo dello Stato. In apparenza Veltroni ed i suoi interlocutori discutono della riforma elettorale e di quelle istituzionali.

Nella realtà l’obbiettivo dei colloqui è verificare se dalla crisi dell’esecutivo di Prodi si dovrà uscire con il ricorso alle elezioni anticipate o con la formazione di un governo non più di centro sinistra ma aperto alla collaborazione delle principali forze politiche del paese. Insomma, elezioni o governo istituzionale per le riforme? E’ ingenuo credere che l’incontro tra Veltroni e Berlusconi di ieri sia servito solo a verificare la disponibilità dei leaders dei due partiti maggiori a trovare una intesa sul sistema tedesco con correzione spagnola. Il cuore del colloquio è stato il dopo-Prodi. Con il sindaco di Roma che non ha potuto fare a meno di ribadire il no del Pd alla crisi ed alle elezioni anticipate. Con il Cavaliere che ha insistito sulla richiesta di elezioni subito dopo la riforma elettorale. Con entrambi, però, che senza neppure sfiorare l’argomento, hanno lasciato vicendevolmente intendere che per uscire dal caos della politica e dal caos del paese il problema da risolvere è trovare una risposta al problema del dopo-Prodi. Naturalmente le consultazioni sostitutive di Veltroni non hanno la stessa incidenza di quelle di competenza del Capo dello Stato. Tanto più che l’incontro di ieri è stato solo il primo di una lunga serie. E che il turbinio dei colloqui finirà solo a gennaio. Ma la sostanza è la stessa. Come sostituire Prodi. Con il voto o con una grande coalizione?

1 thoughts on “Le consultazioni sostitutive

  1. sinistraSTOP ha detto:

    Scusate, a me Veltroni ha sempre fatto un po’ ridere; Sarà che è una mezza calzetta, sarà che è un contenitore vuoto dove dentro ci si nasconde il peggio del peggio… Sarà per il suo lassismo, il suo “celomoscismo”; Eppure le sue contraddizioni sono evidenti a tutti, direi pienamente sufficienti a comprendere la poca serietà del soggetto, intento solo a prendere il potere, non importa come; E fa ridere il fatto che la gente creda ad un soggetto del genere, che ha un curriculum pieno zeppo di fallimenti e di mere operazioni di facciata; Ma le sue contraddizioni sono degne di un cabarettista;
    Il dire “Il governo non si tocca e poi avviare le consultazioni sulla futura legge elettorale mi sembra una contraddizione da manicomio; Eppure Veltroni non è pazzo, lo sappiamo tutti; Anzi; Nella totale incapacità politica del soggetto, nonchè nel suo leggendario narcisismo vi si nasconde molta furbizia nonchè una buona dose di spregiudicatezza, riverniciata in buonismo e maanchismo per il solo intento di prendere voti.
    Scongiuriamo il pericolo Veltroni; Paralizzerebbe il paese intero con operazioni di facciata e problemi nascosti sotto al tappeto, un po’ come ha fatto e sta facendo a Roma, con buona connivenza della stampa di regime.

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